La dotta, la grassa, la rossa

Testo adattato dalla live di Giulia Nardini del 05 agosto 2020 sul suo canale Instagram: @italiadagiulia

Testo di Angélica M. Velazco J.

Revisione di Consuelo Peruzzo

Bologna, il capoluogo della regione Emilia Romagna, si trova al nord d’Italia, come potete vedere in questa mappa:

Bologna

Il clima di Bologna è molto caldo e umido d’estate e molto freddo d’inverno. Qui potete trovare l’università più antica d’Italia, l’Università di Bologna. Per questo e molti altri aspetti, è un luogo molto famoso e visitato. Anche se non è un posto così movimentato come altre città del Nord, la forte attività industriale permette un’altrettanta forte economia. Questa città è conosciuta anche come “la dotta, la grassa, la rossa” e in questo testo scoprirete perché.

Premessa

Nel nord Italia sono concentrate la maggior parte delle industrie e imprese del Paese e, di conseguenza, esistono molte opportunità di lavoro. Nel sud, invece, il clima, la gastronomia e il turismo sono i punti di forza. Se facciamo un paragone, il nord Italia sarebbe come il sud del Brasile e viceversa. Per questo motivo, quando chiedete qual è la miglior città per vivere in Italia, questo dipenderà sempre da quello che volete e dalle vostre necessità. Se quello che volete è cambiare Paese e trovare lavoro, le città del nord offrono più opzioni perché sono economicamente più attive, come nel caso di Bologna.

“La dotta, la grassa, la rossa”

La dotta

L’università più antica d’Italia si trova a Bologna e questo influisce specialmente nella personalità del popolo bolognese, persone con un forte senso critico. Oggi pensiamo alle università come un luogo per la formazione dei giovani che si preparano per entrare nel mercato lavorativo, ma in passato, le università avevano come obiettivo essere uno spazio in cui i membri delle famiglie ricche che non lavoravano, potessero pensare, discutere e dibattere.

Infatti, durante l’Età Media i nobili e i ricchi non lavoravano, quindi per evitare che rimanessero tutto il tempo a casa a mangiare e a grattarsi la pancia, si crearono dei gruppi di discussione, promuovendo lo studio di diversi argomenti. Le persone che facevano parte di questi dibattiti erano colte, avevano i loro ideali e questo, in un certo senso, si riflette ancora nei bolognesi. Per questo motivo, nella sua storia, Bologna è stata coinvolta in grandi rivoluzioni ed è stata da sempre una città in costante trasformazione.

L’aggettivo “la dotta” deriva proprio da quella cultura contestataria di persone a cui piace il dibattito e cercano la trasformazione, il miglioramento continuo.

“La grassa”

La gastronomia dell’Emilia Romagna è meravigliosa, ma, sorpresa: qui non esistono i famosi “spaghetti à bolonhesa”, qui esiste la “pasta al ragù”. Il “molho à bolonhesa”, come viene chiamata in Brasile, è stata semplicemente un’invenzione creata all’estero per associare l’identità italiana a questo piatto, ma in realtà, qualsiasi piatto fatto a Bologna è di fatto “bolognese”. È come se i turisti che fanno un viaggio in Brasile chiedessero “vorrei una caipirinha brasiliana, per favore”. Capite la ridondanza?

Bologna è nota per la mortadella, il prosciutto, il salame e tante altre carni; ma allo stesso tempo è la città con più opzioni di cibo biologico, vegetariano e vegano. Qui il concetto di slow food è molto forte ed esistono anche tantissimi ristoranti a kilometro zero (che usano cibi locali).

La maggior parte dei piatti tradizionali sono quindi a base di carne, ma paradossalmente questa è una delle città italiane con la maggior presenza di ristoranti vegani. Questo vuol dire che a Bologna c’è spazio sia per la tradizione che per l’innovazione.

In questa città esiste addirittura un parco di divertimenti dedicato alla gastronomia: FICO. Non è un parco stile Disneyland, ma un grandissimo padiglione dove si possono assaggiare e comprare tantissimi tipi di cibo.

FICO è stata un’idea dell’imprenditore Oscar Farinetti, proprietario di Eataly. Eataly è un tipo di supermercato che vende veri prodotti italiani. Esiste sia in Italia che in altre parti del mondo, anche a San Paolo.

Avete già capito perché Bologna è conosciuta anche come “la grassa”, vero?

“La rossa”

Non esiste un consenso sulle origini di questo aggettivo associato a Bologna.

Tuttavia, se vedete delle foto, questa città è coperta da una tonalità rossa conferita dai suoi tetti; ma il rosso potrebbe anche far riferimento ad alcune delle dite che si trovano in questa regione, come la Ferrari (a Modena) e la Lamborghini.

Alcuni dicono che il rosso rappresenta la tendenza politica di sinistra che esiste in questa città.

Essendo una città dove hanno vissuto molti pensatori e persone con un forte senso critico, Bologna è stata lo scenario di varie rivoluzioni; per cui il rosso potrebbe anche essere associato a questa posizione rivoluzionaria.

Bologna è anche la Città delle Torri

Le torri erano delle costruzioni che servivano per difendersi dagli attacchi dei nemici. Più potente e più ricca era la famiglia, più alta era la sua torre.

In passato, in questa città, ne esistevano più di 100, oggi ce ne sono circa 20. Queste torri sono state utilizzate anche per degli esperimenti di fisica. 

Le due torri più famose sono: Garisenda e degli Asinelli, che si trovano proprio nel centro della città all’ingresso dell’antica via Emilia. Di queste due si può visitare la Torre degli Asinelli, costruita tra il 1109 e il 1119; questa è la torre medievale più alta del mondo e uno dei simboli della città.

Dubbi e curiosità di chi ha seguito la live

Non è difficile. Nel sito dell’università ci sono tutte le informazioni.

Esistono diverse facoltà e la procedura per le iscrizioni potrebbe cambiare a seconda del corso che si vuole frequentare.

L’anno accademico comincia a settembre. Per alcuni corsi potrebbe essere necessario una pre-iscrizione, e un livello di lingua italiana B1. All’Università di Bologna c’è una grande diversità culturale, per cui di solito ci sono molti stranieri. 

È pubblica, ma non è gratuita. Gli studenti pagano un contributo che va calcolato a seconda del reddito famigliare e può variare fra i 1.000 ai 3.000 Euro all’anno.

Esistono anche delle borse di studio che coprono tutte le spese per cui lo studente non deve pagare nulla; in alcuni casi, gli studenti che hanno bisogno potrebbero ricevere un aiuto extra. Anche tutte queste informazioni si trovano nel sito dell’università.

In queste città può esserci tanta concorrenza, ma tutto dipenderà dal tipo di lavoro che volete fare.

Non è strano vedere laureati che lavorano nei bar perché non hanno ancora trovato un lavoro nella loro area.

Quindi, non è difficile trovare lavoro, ma è importante enfatizzare che se siete architetti o ingegneri, ad esempio, e volete lavorare nel vostro settore, dovete avere un livello C2 d’italiano, cioè, parlare fluente e avere anche delle ottime competenze professionali.

Anche se siete fluenti in un’altra lingua come l’inglese, cosa che può essere molto utile, non sarà sufficiente se avete un livello base d’italiano.

Il costo della vita in città universitarie come Bologna e Padova è aumentato molto negli ultimi 10 anni perché sono città che attraggono molti turisti.

Un pranzo che prima costava 4 Euro adesso costa fra gli 8 e i 10 euro. Si può fare quasi tutto a piedi o in bici, ma quando la città è piena di turisti è difficile muoversi nelle vie principali, per questo alcuni studenti preferiscono vivere fuori dalle aree più affollate e prende l’autobus per spostarsi; usare i mezzi di trasporto aumenta le spese. 

Questi tipi di realtà italiane possono essere difficili da capire perché in Brasile c’è uno stile di vita molto diverso.

Un brasiliano preferisce affittare un appartamento e vivere da solo. Gli studenti italiani, invece, affittano generalmente delle stanze e condividono gli appartamenti in maniera tale da abbassare le spese.

L’affitto di un appartamento potrebbe costare 800 Euro, mentre affittare una stanza potrebbe costare la metà o anche meno. Per questo motivo, definire il costo della vita dipenderà molto da quello che le persone stanno cercando.

 

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