Sei del mattino. È ora di svegliarsi. È la giornata del derby. Il mio primo Roma x Lazio all’Olimpico. Mi sveglio presto perché ci sono molti rituali che devono essere seguiti: dalla maglia al tipo di pasta per il pranzo, tutti come un tifoso romanista. Esco per le strade di Roma e tutto sembra diverso. Non ci sono molte persone per strada. Il biancoceleste mi guarda con una brutta faccia, il Giallorosso sorride nostalgico. Sulla schiena porto il nome Totti, amato da una metà, odiato dall’altra metà della capitale. Riesco a sentire in lontananza:

“Roma Roma Roma

core de ‘sta città

unico grande amore

de tanta e tanta gente

che fai sospirà”

Entro all’Olimpico e capisco perché le strade erano vuote: sono tutti qui! La rivalità è così tanta che la tensione diventa praticamente palpabile. Tutto colorato, tutti eccitati per il gioco che sta per iniziare. Sento il fischio, ma la partita non comincia… il fischio suona e l’intero stadio mi guarda. La terza volta che suona il fischio, guardo lo schermo dello stadio e la frase in lettere colossali dice “Sveglia Daniel! Incontra Giulia alle 7”. 

Sei del mattino. È ora di svegliarsi. È il giorno di studio dell’italiano e fare un altro passo per realizzare questo e molti altri sogni. Chiudo gli occhi un’altra volta e riesco ancora a sentire… “Roma, Roma Roma…”.

Deixe um comentário

O seu endereço de e-mail não será publicado. Campos obrigatórios são marcados com *