Spesso ci viene chiesto dove gli italiani mangiano o dove mangiare in Italia. Nella cultura italiana esistono molti posti dove andare a riempire la pancia e a volte la differenza è sottile o determinata da origini storiche.

Ma, vi assicuro che agli italiani piace mangiare e per me, all’inizio, è stato incredibile capire come il cibo è sempre al centro di tutte le loro conversazioni, sempre!

A volte provo a fare un diagramma mentale per capire qual è il collegamento fra “l’aumento del costo del biglietto del tram” e la “pasta alla Norma”; non si capisce, ma è così sempre e comunque.

La cosa più bella è che si tratta di una questione comune da Nord a Sud (anche se fra di loro litigano spesso per la gara eterna di dove si mangia meglio. Ma ve lo dico sinceramente, in Italia si mangia bene ovunque!). 

Quando sei sul tram o sull’autobus senti la mamma che chiede alla figlia cosa ha mangiato  a scuola, e se era buono, ovviamente; se sei in palestra ti senti dire che la pasta integrale fa bene; se stai camminando senti dei gruppi di persone pianificando cosa mangeranno per la cena, o la gente condividendo ricette: “perché mia mamma lo fa così, ma a mia nonna veniva meglio”.

Ho visto e sentito imprenditori milanesi parlare di finanza e poi, non so come, sono arrivati a parlare di cibo. Infine di qualsiasi cosa si parla, il discorso finisce sul cibo. Secondo me, nel sangue italiano ci deve essere sicuramente del pomodoro e nelle ossa una certa quantità di pasta. Sono fatti così.

Insomma, dove mangiare in Italia?

Per quanto riguarda dove mangiare in Italia, c’è chi preferisce la pizzeria “a vita”. Queste persone sono dei fan della pizza, con dei rituali veri e propri; ogni fine settimana, sia sabato sia domenica, le pizzerie sono piene di persone. È divertente vedere i nonni che danno dei soldini ai nipoti, dicendo “così vai a mangiarti una bella pizza con gli amici”.

Esistono anche delle persone che preferiscono le trattorie perché in questi luoghi trovi pochi piatti, fatti bene e che non ci sono al ristorante. Normalmente al ristorante si va per i grandi eventi, come un battesimo, una comunione o un matrimonio o perché “è più di classe”.

La fama che l’Italia ha sul mangiar bene è più che meritata e le scelte dei piatti possono essere davvero infinite. Io, appena mi sposto da un comune all’altro, anche se sono vicinissimi, so che mangerò qualcosa di diverso.

Così come i piatti sono diversi, ci sono anche posti diversi dove mangiarli, ognuno di questi con delle caratteristiche particolari.

Ma non impazzire! Vediamo insieme le differenze:

Gruppo 1:

         Osteria:

L’osteria è da sempre un concetto popolare dove si mangia, si trova alloggio e, soprattutto, si beve vino; quella moderna può essere anche un po’ “raffinata”. I prezzi non sono altissimi, c’è qualità nell’accoglienza, la cucina è sempre tradizionale e offrono piatti tipici del luogo.

        Trattoria:

La trattoria è un posto semplice e questo rappresenta la sua caratteristica principale. Si mangiano pochi piatti, tradizionali e… buoni!

La tipicità è una delle caratteristiche più affascinanti delle trattorie, molto attraente anche a livello turistico.

        Ristorante:

I ristoranti sono una categoria più ampia ed eterogenea delle precedenti. Al contrario di osterie e trattorie, non sono per forza legati alle tradizioni locali. Ci sono tanti tipi di ristoranti per altrettanti tipi di cucina, come quella giapponese o brasiliana, oppure thailandese, greca, indiana… Esistono ristoranti specializzati in piatti di carne o di pesce.

Il ristorante può avere spazi più formali ed è diviso per categorie.

In poche parole: “trattoria” significa posto popolare, “osteria” significa posto “popolare ma figo”, e “ristorante” è un posto figo dove si possono mangiare diversi tipi di cibi.

Gruppo 2: (o il gruppo delle 3 “P”)

          Paninoteca: 

Le persone hanno dato questo nome al locale pubblico dove si preparano e si vendono panini ripieni, tramezzini, bevande e altri alimenti per spuntini veloci.

         Panineria: 

È il locale specializzato nella preparazione e vendita di panini farciti e di cibi pronti. Quindi, Paninoteca e Panineria sono la stessa cosa!

Ma diciamo paninoteca? O Meglio panineria?

La definizione più corretta sarebbe “panineria”. Ce lo dice il suffisso —eria, che serve per indicare attività, botteghe o laboratori (pellicceria, birreria, oreficeria, ecc.). Nella panineria, dunque, si preparano i panini. La paninoteca (termine sconsigliato) dovrebbe indicare — per il suffisso –teca, (come enoteca, biblioteca) un locale dove si “collezionano panini”. 

Questi sono due luoghi dove gli italiani mangiano sopratutto quando hanno fretta e non vogliono aspettare molto.

             Piadineria: 

È il posto dove si prepara e si mangia la piadina (o piada, pieda, pida, piè, secondo i dialetti locali). La piadina è tipica della Romagna e della zona alta delle Marche e si presenta come un pane piatto e circolare, generalmente sottile. Si consuma a fette o intera farcita a piacere: salata con salumi, formaggi e verdure oppure dolce con marmellata, miele o cioccolata spalmabile.

La piadina romagnola ha origini antichissime, proviene da una tradizione contadina povera e semplice, ma negli anni ha raggiunto una fama a livello mondiale, perché è semplicemente buo-ni-ssi-ma.

Gruppo 3:

            Bar:

È un locale dove si possono consumare bevande o cibi leggeri, seduti o in piedi. Si può trovare ovunque: nei giardini pubblici, nei grandi viali urbani e nelle piazze, nei paesini, negli alberghiteatri e uffici.

In Italia il termine “bar” è molto diverso rispetto ad altri Paesi e qui vengono principalmente servite e consumate bevande analcoliche o alcoliche. Inoltre vengono serviti il caffè e altri prodotti di caffetteria come cornetti e brioche per la colazione e alimenti salati come panini e pizzette per un pranzo veloce.

Nella cultura italiana, il bar è uno dei principali punti di ritrovo, soprattutto nelle ore diurne e pre-serali. A volte ha la funzione commerciale di tabaccheria (Bar-Tabaccheria). Il bar italiano è anche un luogo per leggere i quotidiani, per guardare sport alla televisione, per giocare a carte e anche per scommettere!

  Tabaccheria:

Qui non si mangia, ma piuttosto si fuma. È un posto un po’ confuso e con un profumo “suo” dove si possono acquistare molti articoli, come tabacchisale da cucina, marche da bollo, caramelle, cioccolatini, ricariche telefoniche, biglietti degli autobus, ecc. Ma è importante conoscerlo perché è sempre molto frequentato dagli italiani.

Come vedete, avete molteplici opzioni di dove mangiare in Italia. C’è molta diversità e anche molta qualità. Questi che vi ho elencato, sono i posti dove gli italiani mangiano e si riuniscono.

Io, come altri stranieri che conosco, quando torniamo nel nostro Paese d’origine, senza renderci conto capiamo di essere diventati più esigenti con il cibo. Il nostro palato si è già abituato ai sapori e la quasi perfezione della cucina italiana, e trovare questo in altri Paesi è veramente difficile.

Quando mi chiedono quale di questi posti preferisco, mi fanno veramente soffrire. Normalmente rispondo che se mi puntano una pistola e devo per forza scegliere, vado in trattoria. Perché? Perché mi piace l’accoglienza semplice e popolare della trattoria, l’ambiente fa vivere l’italianità a tavola. Nella trattoria di un paesino ti parlano in dialetto, ti ricevono con il grembiule, vedi le mani delle signore che sono mani da cuoche, ti senti come a casa della nonna.

Ma devo accettare che, quando il sabato sera sei stanco, andare in pizzeria e mangiare una bella pizza, ti rende una persona felice.

Testo di Angélica M. Velazco J.

 

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