1. Inserisci le parole che si trovano nella tabella per dare un senso al testo di Angélica.

Adesso tocca a me. Respiro a fondo prima di salire in______, l’______ mi chiede i miei ______e cominciamo la prova. Questa volta, niente domande orali, solo pratica. Mi sentivo molto più sicura della prima volta, ma comunque un po’agitata, naturalmente. Passano i ______e io seguo le indicazioni: mi chiede di fare delle______, faccio un ______e va bene, me ne fa fare un altro che non va tanto bene, ma mi fa correggere la ______ della macchina. Lo faccio, tutto ok. Proseguiamo. Tutto va meravigliosamente finché l’esaminatrice comincia a chiedermi perché vado così lentamente, io le rispondo “perché c’è il ______ di velocità in questa strada”, ma lei si agita un po’ e mi dice che comunque sto andando troppo sotto il limite, che dovevo usare la terza ______. 

2. Nel testo ci sono 6 errori grammaticali: sottolineali e scrivi la correzione nella tabella sottostante. Il primo te lo suggeriamo noi!

Non vorrei esagerare, ma sinceramente non ricordo di aver mai sentito un’ansia così primo; magari era causata dal fatto di essere in un Paese con delle regole così diverse dal mio, dove tutto quello che riguarda la strada, fino a poco tempo fa, era sconosciuto per me. Inoltre, tutto quello che richiede un investimento da parte nostra, non solo di soldi, ma di tempo, di sforzi ed emotività ci crea ansia, che in alcuni è più forte dei altri. A differenza del primo esame pratico, in cui praticamente mi sono buttata senza essere preparato, questa volta mi sono anche informata di più, ho letto delle storie, testimonianze e dei consigli di chi ce l’aveva fatta. Tutti arrivavano alla stessa conclusione: quello che conta durante l’esame pratico di guida non sono il numero di errori che fai, ma la qualità dell’errore e come riesci a risolverli. La mia conclusione è che probabilmente ti mettono sotto stress, facendoti delle domande mentre guidi, o in qualche altro modo per capire se sei adatto a risolvere ogni situazioni e ogni problema nonostante le circostanze perché, alla fine, anche la vita reale è così.

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