Il sistema educativo italiano è un universo a parte per chi arriva dall’estero. Per capirlo ci vuole del tempo e magari qualche conoscente con dei figli che ti possa spiegare con calma i diversi livelli. Poi, quando i propri bambini cominciano ad andare a scuola, tutto diventa molto più comprensibile. 

Carla Bottino

Angélica M. Velazco J.

In questo articolo, cerchiamo di spiegarvi come funziona il sistema educativo italiano, presentandovi una panoramica generale.

Ma, se volete approfondire e capire direttamente da una voce italiana come funziona il sistema educativo italiano, potete vedere questa live che Giulia ha fatto l’8 novembre 2020.

La scuola in Italia

Tabella comparativa tra Brasile e Italia

 

Brasile Italia
Pré-escola o Jardim de infância – Durata 3 anni

Dai 3 ai 6 anni

Scuola dell’infanzia (o scuola materna) – Durata 3 anni

Dai 3 ai 6 anni

Ensino fundamental 1 – Durata 5 anni

Dal 1º al 5º anno 

Dai 6 ai 10 anni 

Scuola elementare – Durata 5 anni

Dalla 1ª alla 5ª elementare

Dai 6 ai 10 anni

Ensino fundamental 2- Durata 4 anni

Dal 6º al 9º anno

Dai 11  ai 14 anni

Scuola media – Durata 3 anni

Nuovo ciclo

Dalla 1ª alla 3ª media 

Daglii 11 ai 13 anni

ESAME DI STATO CONCLUSIVO

Ensino medio – Durata 3 anni 

Dal 1º al 3º anno

Dai 15 ai 17 anni

VESTIBULAR

Scuola superiore – Durata 5 anni

Dalla 1ª alla 5ª superiore

Dai 14 ai 18 anni

MATURITÀ – ESAME CONCLUSIVO

 

Nonostante duri 13 anni, la scuola dell’obbligo (quella che è obbligatoria e imposta dalla legge) va dai 6 ai 16 anni. Nel sito del MIUR – Ministero dell’Istruzione Ministero dell’Università e della Ricerca, trovate altre informazioni riguardanti il sistema scolastico. 

Conoscere di più il sistema educativo italiano

L’istruzione pubblica è molto buona, ma ci sono anche le scuole private. Si comincia da piccoli, con la scuola dell’infanzia (conosciuta anche come scuola materna), la quale accoglie le bambine e i bambini fra i tre e i sei anni, dura tre anni e non è obbligatoria!

Poi, inizia la scuola elementare, in cui i bambini fanno lezioni di italiano, matematica, geografia, storia, scienze, inglese, arte, musica, religione e anche lezioni di costituzione italiana, cittadinanza, regole di transito, ecc.

Ogni classe ha degli insegnanti responsabili per le materie principali come italiano (che include grammatica, lettura, scrittura), matematica (che include scienze, geometria) e degli insegnanti per  altre materie come inglese, arte, musica, ecc.

L’insegnante della scuola elementare si chiama maestro o maestra e i bambini li trattano in modo informale, usando il tu. Durante questo ciclo di studi, i bambini affrontano sia verifiche scritte, sia orali nelle varie materie di studio. 

L’ingresso alla scuola media segna una serie di cambiamenti, che simboleggiano anche l’ingresso nella fase adolescenziale. Durante le scuole medie, i ragazzi studiano varie materie che possono aiutarli a scoprire che cosa vogliono fare nella vita o capire verso che cosa sono più propensi.

A partire dalla scuola media, i ragazzi trattano gli insegnanti con formalità, usando il Lei. Si passa, dunque, da un registro informale usato con i maestri e le maestre, a un registro formale usato con i professori e le professoresse.

Durante questa fase i ragazzi studiano, oltre all’italiano, la matematica, la storia, la geografia, l’inglese e materie come musica, tecnologia, scienze, educazione sociale, ecc.

Ricordiamo inoltre che ogni materia è trattata da un singolo professore (a volte più materie possono essere trattate da un unico professore come, per esempio, italiano e grammatica italiana), quindi gli studenti si rapporteno con più insegnanti. Durante l’anno scolastico i ragazzi sono sottoposti a verifiche scritte o orali per valutare le loro conoscenze e i loro progressi.

Al terzo e ultimo anno, gli studenti devono scegliere quale percorso affrontare alle scuole superiori. Qui la scelta è molto amplia: istituti professionali, tecnici o licei di varie tipologie.

A 13 anni, devono quindi decidere il loro futuro, che molte volte si rivelerà completamente diverso dalla scelta originale. Infatti, durante le scuole superiori, si ha la possibilità di cambiare indirizzo, se il ragazzo capisce che quelle materie o quella scuola, non è di suo interesse.

Per concludere questo ciclo di studi, comunemente chiamato“le medie”, gli studenti devono affrontare un esame di stato che serve per valutare le conoscenze acquisite. 

Un dato curioso è che in Italia le scuole medie e le scuole elementari si trovano vicino a casa, il ché facilita gli spostamenti ai genitori e favorisce una piccola indipendenza ai ragazzi poiché quando sono un po’ più grandi, possono andare a scuola da soli. 

Diversamente dal Brasile, i ragazzi non usano la divisa per andare a scuola. Se da un lato è visto come un fattore positivo perché favorisce a promuovere l’indipendenza e l’espressione individuale fin da piccoli, dall’altro ha riportato alla luce temi come il bullismo e la discriminazione sociale perché, anche tra i bambini, sono percepite delle differenze di stile. Su questo tema si sta discutendo molto in Italia.

La scuola superiore in Italia si divide principalmente in tre grandi categorie: liceo, istituto tecnico e istituto professionale.

Il liceo prepara i giovani all’università, invece gli istituti tecnici e professionali li prepara al lavoro, dato che s’imparano le competenze necessarie con dei corsi molto pratici per ingressare in questo mercato. Così, all’età di 18-19 anni, dopo aver terminato la scuola, il ragazzo può già avvicinarsi al mercato del lavoro.

Esistono istituti tecnici di tutti i tipi: informatica, commerciale, aziendale, turistico, elettronico, ecc. Come esistono istituti professionali di ogni tipo: meccanica, parrucchiera, estetica, idraulica, elettrica, sartoria, ecc.

Il liceo offre una formazione densa e ricca e si divide in diverse tipologie: classico, scientifico, artistico, linguistico, sportivo ecc. Ci sono materie basiche, comune a tutti i corsi come l’italiano, la letteratura italiana, la matematica, la biologia, l’inglese e poi materie specifiche a seconda dell’indirizzo scelto. Questo sito, spiega un maniera più dettagliata e semplice i diversi tipi di scuola superiore.

Dato curioso: spesso, le scuole superiori hanno una lunga tradizione e per questo alcune rispecchiano delle ideologie politiche di destra, altre di sinistra; altre ancora sono cattoliche, gestite da padri o suore.

Diversamente dalla scuola elementare e media, la scuola superiore normalmente è lontana dai centri abitati e si trova in città o paesi più grandi. Normalmente i ragazzi usano i mezzi di trasporto per andare a scuola: treno e autobus sono i più usati. 

Anche qui, i ragazzi devono trattare i professori in modo formale e i rapporti che si instaurano tra gli uni e gli altri è molto formale. Ricordatevi che è proibito trattare il professore per “tu” perché è una mancanza di rispetto molto grave.

Al quinto e ultimo anno, i ragazzi devono affrontare un altro esame di stato, chiamato maturità. Questo esame si svolge tra giugno e luglio e prevede più prove: tre scritte e una orale in cui lo studente dovrà dimostrare cos’ha imparato durante i 5 anni di studio.

Abbiamo detto che l’obbligo scolastico dura fino ai 16 anni d’età quindi non tutti i ragazzi decidono di concludere le scuole superiori. Chi si ferma prima di concludere i 5 anni delle scuole superiori, sarà in possesso della licenza media, come titolo di studio. Mentre, chi terminerà le scuole superiori, sarà in possesso di un diploma di maturità

Sapete che non tutti gli italiani vanno all’università?

A differenza del Brasile in cui, una volta terminate le scuole, la maggior parte dei ragazzi si sente quasi in obbligo di inscriversi all’università, in Italia ciò non avviene.

Dipendendo dalle scuole superiori scelte, i ragazzi possono decidere se inscriversi all’università o introdursi direttamente nel mondo del lavoro.

Vogliamo comunque ricordare che, nessuno vieta ai ragazzi che hanno frequentato istituti professionali o tecnici di continuare gli studi, inscrivendosi all’università.

D’altronde, la scelta della scuola superiore avviene a 13 anni e gli interessi, i piaceri cambiano costantemente perciò, a volte, chi ha frequentato un istituto tecnico sviluppa un particolare interesse che vuole approfondire attraverso studi universitari.

Università in Italia

L’università in Italia si divide in: laurea triennale dalla durata di 3 anni e laurea magistrale dalla durata di 2 anni.

A differenza del Brasile, l’anno accademico italiano inizia a settembre/ottobre e termina a giugno/luglio. L’anno accademico è diviso in semestri o trimestri, dipendendo da facoltà a facoltà.

Tra un semestre e l’altro o tra i vari trimestri, le lezioni vengono sospese perché inizia il periodo di esami. Ogni studente dovrà affrontare delle prove scritte e/o orali riguardanti le discipline studiate durante il periodo di lezioni.

Se non si riesce a dare tutti gli esami, si possono recuperare quelli non svolti, nella sessione d’esami successiva.

Normalmente le sessioni d’esami sono tre: dicembre/gennaio, giugno/luglio, settembre. Alcune facoltà possono scegliere di aprire una sessione d’esami straordinaria. Tutto varia a seconda delle università e delle facoltà quindi ricordatevi sempre di verificare tutte le informazioni nei siti, non solo delle università, ma delle singole facoltà. 

La scuola in Italia è “pubblica o privata?”

In Italia esiste la scuola pubblica e la scuola privata. La pubblica è di ottima qualità.

In Italia anche l’università pubblica, si paga. Il pagamento è diviso in rate e l’importo da pagare è calcolato secondo l’ISEE, cioè l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, il quale serve a misurare il livello economico complessivo del nucleo familiare. È necessario presentare, presso i servizi universitari, un documento chiamato Certificato ISEE e successivamente verrà comunicato l’importo da pagare.

Post-laurea

Per capire come funziona il post-laurea (master, specializzazioni…) in Italia, è assolutamente necessario capire prima la base del sistema educativo italiano, spiegato in precedenza. 

Dopo l’università, l’italiano è interessato a entrare nel mercato del lavoro. In Italia i corsi sono molto teorici e lo studente vuole mettere in pratica quanto appreso.

A seconda della carriera che si vuole intraprendere, si può fare un corso post-laurea che si divide in:

  1. Master
  2. Specializzazione
  3. Corsi di perfezionamento
  4. Dottorato di ricerca 

Normalmente, chi frequenta questi corsi post-laurea, lo fa perché vuole crescere professionalmente; i corsi tendono a essere notturni o durante i fine settimana e sono molto costosi.

Sistema Educativo
Questa immagine del Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e della Ricerca spiega bene come sono divisi i corsi post-laurea italiani:
Fonte: https://www.miur.gov.it/formazione-post-diploma-scegli-in-modo-consapevole

 

Più nel dettaglio, un Master permette di sviluppare le proprie conoscenze e capacità operative su aree specifiche in collegamento con il mercato del lavoro.

Come alternativa al Master, si possono fare dei Corsi di perfezionamento e di aggiornamento professionale, dedicati soprattutto a chi è già entrato nel mondo del lavoro.

Poi, ci sono le Scuole di Specializzazione, che offrono dei corsi universitari con l’obiettivo di formare specialisti, come ad esempio l’area veterinaria, psicologica, legale, ecc.

Infine, c’è il Dottorato, che è il livello di istruzione più alto in Italia e chi lo fa, può fare ricerca nel suo campo d’interesse.

Domande frequenti riguardanti il sistema educativo italiano

Avere la cittadinanza italiana aiuta quando si studia in Italia?

Dipende. In alcuni casi possono essere a disposizione più posti per studenti stranieri che per italiani, ma chi ha la cittadinanza non avrà bisogno del visto per vivere e lavorare in Italia

Ci sono test d’ingresso per entrare all’università in Italia?

Dipende dalle singole facoltà. Entrare all’università può essere molto facile, difficile è uscirne. I corsi di medicina e giurisprudenza sono i più frequentati, con molti candidati per ogni università.

Sono già laureato e voglio lavorare in Italia, come faccio per riconoscere il mio titolo?

Il processo di riconoscimento del titolo non è facile e devi informarti se è necessario o meno per il tuo lavoro. Ti consigliamo di visitare il sito del Miur in cui trovi tutte le informazioni sempre aggiornate.

 

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