Sapete che cos’è la Partita IVA e come funziona? No? Allora vi consigliamo di leggere attentamente questo articolo in cui Angelica, la nostra venezuelana in Italia, ci racconta la sua personale esperienza di com’è riuscita ad aprire la Partita IVA nello stivale.

Appena sono arrivata in Italia, ho dovuto rivedere il mio piano di vita e lavoro. Quando ero nel mio Paese avevo le idee chiare su che lavoro volevo fare e dove, ma tutti erano lavori da dipendente, con un capo e uno stipendio fisso ogni mese. In Italia però, non avevo lo stesso contesto né conoscevo le stesse persone. Così ho capito che la strada poteva essere un’altra.

Quando mi trovavo nel mio Paese d’origine, avevo fatto qualche contatto in Italia perché studiavo Lingue Moderne all’università, e una delle lingue era l’italiano, il che mi ha permesso di conoscere italiani veri. Già negli ultimi anni della mia laurea, uno di questi contatti mi ha proposto qualche lavoretto di traduzione. Così, indirettamente è cominciato il mio percorso professionale attuale.

Una delle prime cose che ho fatto quando sono arrivata in Italia è stata andare in un’agenzia di traduzioni che mi aveva già offerto dei lavoretti. Mi sono presentata ufficialmente, ho spiegato che mi ero laureata e che ero pronta per cominciare, ma non sapevo come. Loro mi hanno affidato sempre più lavori di traduzione e io ero più che contenta.

Partita IVA, forse un giorno ne avrete bisogno

Un giorno però mi hanno spiegato che se volevo continuare a fare delle cose di questo tipo, non solo con loro, ma con altri come loro, e se superavo i 5.000 euro di fatturato con ogni cliente all’anno, dovevo aprire una cosa chiamata “Partita IVA”. Ho subito chiesto: “Ma come faccio questo?”, “che cos’è?”, “dove vado?”. Mi hanno detto: “vai da un commercialista”, una persona che svolge un’attività di servizio e consulenza nel campo della contabilità.

Seguendo dei consigli sono arrivata a Francesca, la mia commercialista, e ho aperto la famosa Partita IVA. Ho cominciato a fare la libera professionista, ovvero la lavoratrice autonoma che si paga le tasse, la futura pensione, le vacanze, le medicine e tutto quanto… da sola.

Tutto questo tramite la Partita IVA, che è semplicemente un insieme di numeri, un codice che identifica chi sei a livello fiscale e che tipo di attività fai, così puoi lavorare senza essere dipendente da nessuno e pagare le tasse come qualsiasi cittadino degno e decente.

È importante chiarire i concetti, perché in Italia fare il libero professionista non è lo stesso di aprire una società. Queste due tipologie hanno comunque una Partita IVA. Ve lo spiego meglio con questo piccolo schema:

Vantaggi e svantaggi della Partita IVA

Anche se non ho i benefici di un impiegato (vacanze, tasse, malattie coperte), fare la libera professionista mi ha portato finora molti vantaggi e molte sfide, sia a livello personale che professionale.

Attualmente faccio la traduttrice e l’interprete, e ogni tanto la giornalista. Il bello di tutto ciò è che io decido quando farlo e come farlo, senza nessun capo sopra di me; lavoro dove voglio e con degli orari flessibili, e questo vuol dire che posso anche prendermi le vacanze quando desidero io. Dietro però c’è il sacrificio e l’angoscia normale di una persona che decide di aprire il proprio negozio, di una persona che se non lavora, non mangia, letteralmente. 

Adesso tutto è diventato un po’ più facile, ma 4 anni fa, ero nel panico, dipendevo dai miei risparmi e ho dovuto investire tantissimo tempo nel farmi conoscere: consegnando CV fisicamente o inviandoli online, spedendo lettere di presentazione, facendo test di traduzioni, andando a fare networking per conoscere come si gestivano i miei colleghi italiani e gestendo la frustrazione perché non arrivavano i primi lavori.

Per me, la Partita IVA è stata la scelta migliore

La pazienza è una delle virtù che ho coltivato ma ne è valsa la pena. Pian pianino hanno cominciato ad arrivare le richieste di traduzioni e qualche anno dopo anche di interpretariato. Credo che la chiave per andare avanti sia semplicemente fare le cose bene, superando il più possibile le aspettative dei tuoi clienti così poi si ricordano di te. Lo stesso vale per chi decide di aprire una società.

Il pubblico italiano è esigente, ma allo stesso tempo flessibile. Questa è una delle cose che mi piace di più dell’Italia: è una via del mezzo, non sono così rigidi come molti Paesi dell’Europa del Nord, ma non sono tanto relax come molti Paesi dell’America Latina. Alla fine tutto è una scoperta che bisogna fare. Poi, bisogna definire bene quello che vuoi fare.

Nel mio caso, prima di venire in Italia non avevo mai lavorato “con Partita IVA”, ma poi ho conosciuto tutto un altro mondo, nel quale se sai gestirti in maniera responsabile, puoi provare tante soddisfazioni. In maniera precisa, secondo me, chi vuole “diventare un Partita IVA” in Italia, dovrebbe:

Agire in modo intelligente è fondamentale

Come tutte le scelte e tutti i lavori, con la Partita IVA ci sono alti e bassi. I momenti migliori li dovete approfittare al massimo e durante i momento difficili o di poco lavoro, approfittate per migliorarvi, per capire che cosa non sta funzionando, per promuovere l’attività e cercare nuovi clienti.

Nel mio caso, io sono felice di fare la libera professionista e non lo cambierei per un lavoro di ufficio dalle 8:00 alle 18:00, a meno che mi offrano un posto più soddisfacente a livello professionale da quello che ho perché alla fine i tempi cambiano e non si può dire “mai”.

VI è piaciuto sapere qualcosa in più sulla Partita IVA? Per ulteriori informazioni vi segnaliamo i siti in basso.

Link utili:

Leia o artigo em Português: O que é a Partita IVA

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