Angélica M. Velazco J.

“Mangiare è un atto istintivo e ovvio che abbiamo trasformato in rito, elemento culturale, piacere, oggetto di ricerca, demone e divinità” (Umberto Veronesi, La dieta del digiuno)

In Italia si mangia bene. Basta. Questa è una verità universalmente riconosciuta. Ma è anche vero che la cucina italiana è talmente vasta quanto buona e allora cosa mangiare in Italia? La questione è che, certe volte, fuori dal Belpaese ci arriva ben poco di questo universo.

Quando ho iniziato a studiare la lingua italiana e, successivamente, anche la cultura, la storia e la geografia di questo Paese, non avevo fatto particolarmente attenzione al che cosa mangiare in Italia.

Non per mancanza di interesse, ma per il fatto che all’estero tante volte crediamo (siamo onesti!) che l’Italia sia la terra della “pizza, la pasta e il gelato”, punto. Quanto mi sbagliavo! 

La cucina italiana si caratterizza per la sua semplicità

I piatti tradizionali che conosco oggigiorno sono semplici e spesso sono stati creati dalle nonne attraverso la cucina casalinga.

Essendo una parte fondamentale della cultura italiana, la cucina è fortemente influenzata dai fattori geografici e storici per cui, a seconda di una regione o un’altra, mangerete in un modo o in un altro, con ingredienti diversi che derivano dalla stagione dell’anno.

Quando sono arrivata in Italia mi si sono aperti gli occhi verso un universo di possibilità infinite e deliziose, ma andiamo con ordine… 

Cosa mangiare in Italia a colazione

Io sono una ragazza venezuelana e la prima cosa che mi ha sconvolto quando sono arrivata in Italia, è stata scoprire come gli italiani fanno quello che per me è il pasto più importante della giornata: la colazione.

Ero abituata a fare colazione con del cibo salato, con un po’ di caffè e succo di arancia, ma in Italia la colazione è solitamente dolce. Si mangiano dei prodotti da forno come la brioche (o “cornetto”), il bombolone (alla crema, al cioccolato oppure vuoto), la ciambella, il pane con la marmellata o con la crema di nocciole.

Certo, esiste anche la possibilità di mangiare prodotti salati come pizzette, cornetti salati, panini farciti, ecc., ma di solito predomina il dolce.

Il caffè, con le sue varianti come il cappuccino, il caffelatte, il caffè macchiato oppure il latte macchiato, il caffè corretto (solitamente bevuto d’inverno) e infine il caffè espresso, non può di certo mancare in una colazione all’italiana.

Ciononostante, sono tante le persone che prendono il caffè d’orzo oppure il caffè al ginseng. 

Cosa mangiare in Italia a pranzo

Passiamo al pranzo. In questo caso le opzioni, così come per la cena, sono infinite.

Se completo, il pranzo (e la cena) degli italiani è composto da antipasto (salumi, formaggi, verdure, sottaceti, ecc.), primo piatto (pasta, riso, zuppe o minestre), secondo piatto (carne, pesce, formaggi oppure salumi accompagnati da un contorno), dolce o frutta per finire, finalmente, con una tazzina di caffè (rigorosamente espresso, ma come vi ho raccontato prima, di recente si è diffusa l’abitudine del caffè d’orzo o del ginseng) seguita dall’ “ammazzacaffè” (liquorino amaro o dolce).

Purtroppo, per motivi di lavoro o per la breve pausa pranzo stabilita nelle aziende, la cena è diventata il pasto principale della giornata per molte persone, soprattutto nel Nord d’Italia, dove per pranzo si mangia solitamente una sola portata, un’insalatona (per rimanere leggeri) o un panino farcito, vicino al posto di lavoro. 

Cosa mangiare in Italia a cena

La dinamica della cena è uguale a quella del pranzo tradizionale e può durare più o meno lo stesso.

Ed è proprio questa la seconda cosa che mi ha stupita al momento di andare a cena oppure a un pranzo di domenica: la durata.

In questo Paese il momento di sedersi a tavola rappresenta un momento di condivisione con la famiglia, gli amici, di parlare della vita, ma, soprattutto, è l’occasione perfetta per parlare di cibo e dei posti in cui si mangia bene. Quindi il pranzo o la cena possono durare ben 4 ore!  

Da nord a sud: cosa mangiare in Italia

Bene, ora che sappiamo come funziona la cucina in relazione ai pasti principali, arriviamo al dunque: cosa mangiare? Quello che vi propongo di seguito è un elenco dei miei piatti preferiti, usando come punto di riferimento la posizione geografica in base alle città che ho visitato.

Nord

Primi piatti 

Un classico della cucina genovese, le trofie o trofiette sono un tipo di pasta allungata, sottile e arricciata che viene condita tradizionalmente con il pesto genovese. 

(foto: lacucinaitaliana.it)

Una ricetta tradizionale dell’Emilia Romagna e servita tradizionalmente nel menù di Natale e la domenica. È un tipo di pasta ripiena di carne, prosciutto crudo, mortadella e Parmigiano Reggiano. Di solito si mangiano in  brodo, ma anche al ragù oppure alla panna. 

(foto: ricettedalmondo.it)

È uno dei piatti tipici di Milano, si tratta di un risotto fatto con lo zafferano e il midollo di bue. 

(foto: lacucinaitaliana.it)

Secondi piatti

La ricetta risale ai tempi dei Romani, si tratta di fegato di vitello (o di maiale) cucinato con molta cipolla bianca.

(foto:ricette.giallozafferano.it)

Tipico della cucina Piemontese, questo è un secondo piatto a base di manzo che si prepara con il Barolo (vino rosso del Piemonte). 

(foto:ricette.giallozafferano.it)

Centro

Primo piatto

Tipica del Lazio, la ricetta canonica prevede l’uso delle uova, del guanciale (niente pancetta), pecorino romano, sale e pepe.

Secondi Piatti

È un taglio di carne di vitello o scottona che si cuoce sulla griglia con grado di cottura “al sangue”. 

Tipici della cucina abruzzese, sono spiedini di carne di castrato (agnello). 

(foto: ilmessagero.it)

Sud

Primi piatti

È uno dei piatti più rappresentativi della cucina pugliese. 

(foto: blog.giallozafferano.it)

Nata dalla tradizione campana, questo piatto è amato ovunque! In realtà si possono usare anche i vermicelli o le linguine per prepararlo in due versioni: rossa o bianca.

(foto: tavolartegusto.it)

E voi? Quali di questi piatti italiani conoscevate? Ne sapevate l’origine?

Buon appetito e alla vostra immaginazione!

 

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